L'accordo Etihad-Alitalia potrebbe essere vicino ad un punto d'incontro. Nuovi investimenti dall'estero ed un partner che sembra convincere per l nostra compagnia aerea.
L’operazione Etihad-Alitalia, di cui si parla da un po’ ormai, sembra essere ad una svolta: la compagnia italiana potrebbe essere oggetto di un acquisto da parte di Etihad per un corrispettivo di 500 milioni da corrispondersi immediatamente e 60 da pagarsi l'anno venturo. L’operazione, però, prevedrebbe anche circa 2.200 risorse umane in esubero. Il CDA di Alitalia esaminerà la proposta nei dettagli il 6 giugno.
In realtà, l’acquisizione non sembra così lineare: Etihad, infatti, potrebbe entrare con una quota compresa tra il 45% ed il 49% non direttamente in Alitalia, bensì in una newco che accoglierebbe le attività di Alitalia medesima, ma non i contenziosi degli anni pregressi.
Etihad, chiaramente, ha proposto ulteriori clausole, tra cui gli anticipati 2.200 esuberi di posti di lavoro. Certo, la cosa non è positiva, ma si tratta di un numero inferiore rispetto agli stimati 2.600-3.000 esuberi.
Una questione centrale dell’operazione, poi, è la gestione del debito di Alitalia. Al momento, la soluzione ventilata sarebbe quella di cancellare un terzo dei debiti di breve periodo della compagnia nei confronti di Intesa Sanpaolo, Popolare di Sondrio, Mps ed Unicredit, vale a dire circa 560 milioni; i rimanenti due terzi dovrebbero essere trasformati in azioni.
Del Torchio, AD di Alitalia, sembra soddisfatto della situazione e prospetta una situazione positiva per Alitalia, che, finalmente, potrebbe aver trovato un partner con cui iniziare una collaborazione importante nella quale fungerebbe da “asset infrastrutturale strategico per lo sviluppo del settore viaggi e del turismo nel nostro Paese”.
Anche sul versante Etihad Hogan, Chief Financial Officer, manifesta una certa positività nei confronti dell’accordo.
Potrebbe essere il caso di tenere d’occhio la situazione, in quanto l’esempio Etihad-Alitalia potrebbe fungere da volano per nuovi investimenti provenienti dall’estero e bisogna essere allerta per cogliere le nuove opportunità in questo momento non proprio felice per l’economia europea. Inoltre, l’indotto che gira attorno alla compagnia aerea potrebbe risentire di conseguenze benefiche da questo accordo.