Il 2014 è iniziato con una forte crescita per l'economia giapponese, che sembra rallentare un pochino nel secondo trimestre. Gli esperti sono ottimisti per il secondo semestre.
Il Giappone si presenta come una nazione molto attrattiva per gli investitori, in quanto è, da sempre, un riferimento per il suo dinamismo e la sua organizzazione.
Nei primi tre mesi del 2014, in effetti, esso ha fatto registrare una crescita impetuosa quantificabile nel 5,9% su base annua. Tale risultato considerevole in termini di tasso di crescita è stato reso possibile da un aumento degli investimenti da parte delle società e da un miglioramento del rapporto tra import ed export.
A spaventare gli esperti, però, sembra il secondo trimestre. Ci si aspetta, infatti, una flessione nei consumi e, come diretta conseguenza, nelle importazioni. Ciò, però, non sembra sufficiente, secondo le stime, a migliorare la bilancia commerciale, poiché le attese vedono un calo anche nel settore delle esportazioni. Dunque, nel secondo trimestre dell’anno il Giappone non sembra riservare rose e fiori agli investitori.
A partire dal terzo trimestre in avanti, però, le attese tornano ottimistiche e ci si attende una nuova crescita dell’economia giapponese. Le aspettative sono giustificate dal fatto che, in Corea del Sud, il ridursi delle esportazioni e l’aumento della disoccupazione che hanno caratterizzato questo ultimo periodo hanno portato a considerare l’idea di una svalutazione. Una mossa del genere potrebbe essere attuata altresì da altri Paesi e l’economia giapponese ne risentirebbe degli effetti. Queste le considerazioni di alcuni esperti sul trend macroeconomico orientale, che possono costituire delle dritte in merito alle decisioni di investimento prese anche in Europa, grazie alla globalizzazione ormai raggiunta dal mondo finanziario.