La terza compagnia di assicurazioni in Europa, Generali, chiude il 2014 con un utile netto di 1.67 miliardi contro i 1.915 miliardi del 2013, le cause sono gli oneri non ricorrenti per 400 milioni di euro dalla vendita di BSI e la svalutazioni di Ingosstrakh, l' utile netto rettificato sale a 2.1 miliardi di euro e il patrimonio netto a 23.204 miliardi crescendo del 17%
A Piazza Affari il titolo è in negativo di 3.62% dopo che ieri aveva toccato il massimo storico, nella prossima assemblea verrà discussa e proposta la distribuzione di un dividendo di 60 centesimi per azione (45 c. i precedenti).
L' Amministratore delegato Mario Greco specifica che dal mese di maggio partirà una “nuova fase della nostra strategia, che aprirà un nuovo capitolo della storia di Generali ", aggiunge, Greco, che non si sta pensando ad acquisizione all' estero visto al fatturato di 70 miliardi.
Sempre l' amministratore delegato spiega che con successo si sono raggiunti in anticipo gli obiettivi prefissati da Generali nel gennaio 2013, "grazie a questo piano di turnaround abbiamo generato 18 miliardi di euro di valore per i nostri azionisti e confidiamo di continuare a creare valore anche in futuro” e poi " disciplina nella gestione del patrimonio e del capitale, più semplice e trasparente nella governance e con una presenza geografica semplificata” aggiunge Greco.
Per quanto riguarda l' andamento finanziario del 2014 della compagnia si è precisato che nonostante le difficoltà nel mercato, "Generali non è mai stata così solida e pronta ad affrontare sfide".
La situazione interna vede i premi nel completo cresciuti oltre 70 miliardi e 300 mila euro (+7.7 per cento), premi vita su del 14.2 per cento a 5.163 miliardi, danni non hanno avuto cambiamenti e sono rimasti quasi invariati con un 0.2%.