I listini europei sono incerti ad inizio mattinata ma positivi, l' indice Nikkei chiude a +1.43 e torna ai livelli di inizio millennio, anche lo spread cade a picco e scende a quota 88.45 mentre i bonos spagnoli scendono a 85.08.
La FED vorrebbe alzare in maniera graduale i tassi per il secondo semestre del 2015, ma il dollaro in forte ripresa potrebbe mettere i bastoni fra le ruote alla ripresa americana.
Il quantitative easing da parte sua ha aumentato la liquidità nella zona euro e ridotto il debito sovrano facendo abbassare la quota dell' euro, la mossa della BCE però fa faticare Svezia e Danimarca nel controllare le proprie monete
Mario Draghi, vuole sottolineare come questa manovra sia stata efficace e come i mercati l' hanno premiata, conclude dicendo che la Banca centrale stia fortemente sostenendo la ripresa, nonostante ci siano dati che segnano ancora una debolezza nella zona euro come l' inflazione tedesca di febbraio è salita dello 0.9%, in Francia dello 0.7% su gennaio ma a livello annuale è scesa dello 0.3%.
L'euro si attesta a 1,0594 dollari, dopo essere arrivato a toccare il punto più basso da 12 anni a 1,0494 dollari, i listini europei segnano ora dati positivi: Milano +0.20%, Madrid +0.30%, Londra +0.71%, Atene la migliore con +1.71%, male però Parigi che segna un dato negativo lieve, -0.04% e Francoforte -0.17%.
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