Elezioni europee: effetti sull'economia

Articolo pubblicato lunedì 26 maggio 2014

Elezioni europee: possono impattare sull'economia ed in che modo?

In pieno clima post elettorale urga fare un momento il punto della situazione e comprendere verso quale direzione ci si sta muovendo, onde evitare mosse finanziarie errate.

Elezioni europee: quali effetti sull'economia?

Certamente, il panorama europeo si presenta variegato, ogni Stato membro ha le proprie caratteristiche peculiari e problematiche interne. L’Italia ha, recentemente, fatto da padrona sulla scena politica, in quanto gli ultimi mesi hanno visto protagonisti personaggi quali Grillo e Renzi sfidarsi continuamente. Ora i giochi sono fatti: Renzi ha vinto con una certa misura di vantaggio contro il suo avversario del 5 Stelle e la notizia sta rimbalzando per l’Europa, provocando reazioni di vario genere.

Tutto questo, chiaramente, va considerato nell’ambito di un quadro assolutamente più complesso, che non può prescindere dalla situazione italiana ed europea ante elezioni. Ecco, dunque, che assume assoluta rilevanza la notizia che il 5 giugno la BCE si troverà a decidere         su un allentamento della politica monetaria aggiuntivo a quello finora protratto. Questa, infatti, potrebbe essere la mossa di Draghi, che ha ribadito proprio oggi la sua paura che si ricada ancora in una “una spirale negativa tra bassa inflazione, aspettative inflazionistiche cedenti e credito, in particolare in paesi stressati”. La mossa di Draghi, chiaramente, sarebbe volta al miglioramento delle condizioni economiche delle imprese degli Stati membri, comprese quelle italiane.

Gli effetti sulla borsa di una mossa del genere potrebbero essere positivi, è questione di giorni ormai.

Tra le date importanti, però, non è certo da tralasciare anche il 2 giugno, quando il nostro Paese si esprimerà in merito al Documento di Economia e Finanza e sul Programma Nazionale di Riforme. Anche questo appuntamento desta preoccupazione, in quanto è l’occasione per fare il punto della situazione e misurare il livello italiano. Di conseguenza, non mancherà un confronto con gli altri Stati europei, la Germania in primis, in quanto è, ormai, diventato il punto di riferimento. Ci sarà da attendersi qualcosa di buono? Il parere degli esperti pare essere negativo. Certo è che i mercati risponderanno di conseguenza. Ancora una volta, probabilmente, si assisterà ad analisi economiche e finanziarie che vedranno il nostro Paese in ritardo rispetto al resto dell’Eurozona, quasi con una marcia in meno. E questo sembra proprio un problema intrinseco del nostro Stato, un “cubo di Rubik” senza soluzione.


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