Cosa può fare l'Italia per tornare a crescere?
Secondo il nuovo rapporto Ocse è fondamentale cambiare il quadro politico-istituzionale per riuscire a mettere in atto, e soprattutto far funzionare, le attuali ambiziose riforme in corso.
"Le riforme introdotte dal 2012, se pienamente attuate, dovrebbero portare ad un aumento del Pil del 6% nell'arco di 10 anni", dice l'organizzazione. Per i prossimi anni (2015-2016) si stimano invece crescite rispettivamente di uno 0.4% e dello 1.3%. Il tasso di disoccupazione viene previsto al 12.3% quest'anno ed in calo all'11.8% nell'anno successivo.
Continuando sul capitolo riforme (continua Angel Gurrìa, segretario Generale dell'Ocse), l'Italia ha intrapreso riforme senza precendenti. Continuando di questo passo migliorano le prospettive di crescita e di occupazione, oltre ad un miglioramento del livello di fiducia a livello sistemico (checchè se ne dica, l'Italia rappresenta una buona fetta di UE).
Insomma, Gurrìa dice di continuare così, destinando maggiori risorse ad aree vitali come l'istruzione, una protezione sociale più equa, investimenti in infrastrutture ed un migliore supporto per i lavoratori in mobilità.